Cosa sono i Controlli Non Distruttivi?
I Controlli Non Distruttivi (noti anche con l’acronimo inglese di NDT, Non-destructive Testing) sono una raccolta di procedimenti e di tecniche che consente di valutare accuratamente lo stato di integrità dei materiali o dei pezzi, senza alterarne o distruggerne lo stato.
Sono in genere effettuati per avere ogni informazione che certifichi l’effettiva accettabilità di un manufatto. Si tratta di procedure che devono essere portate a termine da personale esperto e qualificato, che sia in grado di giudicare l’affidabilità, il metodo utilizzato e i risultati derivanti.
Quando un materiale o un manufatto sottoposto a controllo registra un’anomalia, significa che non risponde pienamente ai requisiti di prodotto. L’anomalia di un materiale ne indica il difetto, che lo mette seriamente a rischio rottura. I difetti possono avere cause molto diverse e molte volte sono presenti anche prima della messa in funzione di un singolo componente, ma naturalmente possono anche essere causati da un uso prolungato e magari difettoso.
Rilevazione, caratterizzazione e dimensionamento
In buona sostanza, i Controlli Non Distruttivi si sviluppano lungo tre momenti differenti:
- La rilevazione, ossia il momento in cui vengono eseguite prove al fine di rilevare eventuali malfunzionamenti.
- La caratterizzazione, in cui viene precisata la tipologia del difetto.
- Il dimensionamento, cioè il momento in cui ne vengono fornite le dimensioni.
Nel momento in cui viene comprovato il difetto del manufatto, si valuta, per così dire, la sua entità, dal punto di vista normativo e/o contrattuale. Viene cioè stabilito se un difetto costituisce un elemento accettabile o non accettabile all’interno di una struttura.
Controlli Non Distruttivi: individuare la natura del difetto
Come abbiamo visto, una volta individuato un difetto, si tratta di descriverlo dettagliatamente, definendone la natura. L’esperto dovrà allora distinguere tra difetto interno e difetto affiorante, tra difetto planare e volumetrico, o ancora tra quello allungato o tondeggiante.
In base all’accuratezza e alla precisione metodologica del Controllo Non Distruttivo utilizzato, sarà possibile caratterizzare il difetto.
Se si tratta di un difetto di saldatura, saranno necessarie anche altre informazioni, come il materiale base del giunto saldato o il metodo di saldatura impiegato, o eventuali altri trattamenti termici intercorsi e così via.
Ci sono casi in cui la fase di caratterizzazione è di per sé sufficiente per determinare se un prodotto è o non è accettabile. Ad esempio, in casi di saldature estremamente sollecitate o critiche, difetti come le incollature danno di per sé una risposta negativa, dal momento che normalmente non sono mai accettabili dalle normative vigenti, e questo anche lasciando da parte le loro dimensioni.
In altri casi e per altre tipologie di difetti, però, l’accettabilità o la non accettabilità dipendono esclusivamente dalle dimensioni dei difetti stessi. Questi sono i casi in cui la fase di dimensionamento si rivela, evidentemente, necessaria. Il difetto viene così valutato in lunghezza, larghezza e altezza, nonché rispetto alla sua posizione all’interno o sulla parte oggetto del controllo.